Serie C – Si salvi chi può
Serie C, ovvero “Futuro a rischio“. Questo è il titolo usato da Tuttosport che racchiude le tantissime difficoltà in cui versano alcuni club di Lega Pro che mettono a repentaglio l’iscrizione al prossimo campionato. Sono tante, infatti, le società ad altissimo rischio.
“Sono diversi i club che vivono ore difficili – scrive il quotidiano sportivo con sede a Torino – e che, quindi, potrebbero rinunciare ad iscriversi al campionato. I casi noti sono quelli di Pro Piacenza, Mestre, Reggiana, Juve Stabia, Matera e Trapani ma non sono esclusi altri sodalizi in difficoltà (come la Paganese n.d.r.). Pronte a chiedere il ripescaggio tra i club di D le nobili decadute Cavese e Como, rispettivamente prima e seconda in graduatoria tra le vincitrici dei playoff di D. Il Troina attraverso l’avvocato Grassani ha presentato l’istanza di ammissione al campionato di Serie C, i siciliani hanno vinto il Girone I con gli stessi punti dei calabresi della Vibonese che nello spareggio ha vinto ai rigori”.
Molte le difficoltà, molti i debiti, esosi i costi e, per rinacarare la dose, troppe le spese folli per tentare di vincere tutto e subito. E’ il caso del Matera di Patron Columella che non ha fatto i conti con l’evidenza dei fatti e la concorrenza di società che i soldi ce li hanno ”veramente” come – come ad esempio – il Lecce poi promosso in B oppure il Catania uscito ridimensionato ai play off nonostante quella corazzata messa in piedi da Pietro Lo Monaco e Christian Aurgurio. La classifica degli spendaccioni continua con la Paganese dello scorso torneo che ha speso centinaia di migliaia di euro pe Reginaldo senza ricavare un sol ragno dal fatidico buco. Poi con il Catanzaro e il Trapani sempre nello scorso anno. E chi più ne voglia mettere ne mettesse. Il modello Cosenza è invece da seguire e da prendere assolutamente da esempio: con quattro soldi e con un manipolo di professionisti veri, con ragazzi vogliosi e seri (senza contare il fattore ”C”), si è trovato in serie B senza colpo ferire. Insomma, non sempre i soldi fanno la felicità. La felicità, caso mai, viene all’accortezza. Quella stessa sapiente accortezza che porterà lontano la Reggina di Mimmo e Peppe Praticò.
