REGGINA: VINCI E VINCEREMO!!!
La possiamo definire la partita della vita. Reggina–Casertana è infatti la gara del dentro o fuori o, se volete, dell’ultima spiaggia. In questa sede non intendiamo esasperare un concetto che ancora qualcuno non ha compreso totalmente e, quindi, a scanso di equivoci, vogliamo spiegarlo meglio e in termini molto pratici. Quella che domani sera la beneamata va a giocarsi sul terreno del Granillo non è una partita qualsiasi in un campionato qualsiasi e contro una squadra qualsiasi. Rappresenta, invero, l’opportunità di guardare al futuro con rinnovate speranze e di scacciare parte degli incubi che stanno movimentando le notti amaranto e non solo. Partendo da questa consapevolezza, non possiamo esimerci dal fare un appello accorato ai tifosi affinché ritornino in massa allo stadio per spingere la Reggina alla vittoria attraverso quel supporto, quel calore, quel tifo e quell’incitamento che è proprio del mitico Granillo. Una squadra non va osannata solo quando vince. La squadra del cuore va incitata, spronata e spalleggiata anche quando le cose vanno male, quando i risultati non vengono, quando le difficoltà sembrano montagne invalicabili. La domanda è: a chi conviene vedere sprofondare la Reggina negli inferi della Serie D? E poi: c’è qualcuno in grado di far meglio della famiglia Praticò? Nel caso ci fosse – cosa che mettiamo fortemente in discussione a priori – si facesse avanti senza vergogna, senza remore e senza ignominia. Ricordiamo a scanso di equivoci che i Praticò sono stati e continuano ad essere l’ancora di salvezza della Reggina e, sempre a scanso di equivoci, in questi tre anni si si sono sempre fatti carico delle proprie responsabilità, non venendo mai meno alla parola data. Conosco Mimmo Praticò da quando avevo i pantaloni corti e il moccolo al naso e so – quindi – che persona sia e quanto vale. E come me, tutta la città di Reggio Calabria conosce Mimmo quale persona per bene, integerrima, irreprensibile e seria. Ed anche umile.
A proposito della sua umiltà, sentite quello che ha detto dalle colonne della Gazzetta del Sud, riportate anche dal sito Citynow: “Abbiamo dilapidato parecchi punti, soprattutto in casa. La squadra non sta rendendo per come ci aspettavamo e non è tollerabile che cerchi di rimediare agli errori solo nei minuti finali. E’ fondamentale vincere contro la Casertana ed i giocatori hanno l’obbligo di affrontare i prossimi avversari con il coltello fra i denti. Un successo ci consentirebbe di pianificare con più serenità il nostro futuro […]” Di seguito tuona com’è giusto che sia: ”La nostra è una maglia con più di un secolo di storia e chi la indossa deve onorarla. La società, sia chiaro, non si sente esente da colpe, nel calcio come nella vita quando si fanno delle scelte si compiono degli errori e ne siamo consapevoli. Detto questo il nostro operato ha sempre avuto l’impronta della buona fede. Non consentirò più a nessuno di offendere la mia persona e tutelerò l’immagine mia e dell’azienda di famiglia nelle sedi opportune[…]” E poi, abbassando i toni (ma non troppo) fa un appello: ”Abbiamo bisogno del sostegno di tutti gli appassionati che vogliono bene alla Reggina, purtroppo c’è una piccola minoranza che forse per interessi di piccolo cabotaggio pensa soltanto a destabilizzare l’ambiente.” Anche il Sindaco Giuseppe Falcomatà dalle colonne dello stesso quotidiano ha tuonato a favore di Mimmo e Peppe Praticò: ‘‘Nessuno può mai mettere in dubbio la passione e il lavoro che sta portando avanti il presidente Praticò, questo deve essere chiaro a tutti”. Ed esorta, come stiamo facendo noi di Reggina Unico Amore (e Latinasport), a riempire il Granillo per spingere la squadra alla vittoria. Come dire: ”Hasta la victoria siempre” oppure, per usare un minimo di par condicio, ”Vincere e vinceremo”… Così nettiamo tutti d’accordo. Già, tutti. La squadra amaranto è un bene di tutta Reggio Calabria, una delle città dove le difficoltà economiche sembrano mannaie minacciose, una costante atavica e irrisolvibile per via di problematiche che ben conosciamo. Senza addentrarci in sproloqui sociologici e senza usare termini macroeconomici, poniamo la stessa domanda di cui sopra: a chi servirebbe un’eventuale scomparsa dal calcio professionistico a Reggio Calabria? E ancora: chi si sfregherebbe le mani? Chi potrebbe esultare sapendo che molte famiglie che lavorano in quello che possiamo definire ”indotto amaranto” finirebbero sul lastrico? Molti non hanno compreso che la Reggina è, è stato e potrà continuare ad essere la principale industria di Reggio Calabria, quella che produce posti di lavoro presso le strutture alberghiere, in quelle enogastronomiche, nelle attività commerciali e via via a completamento della filiera turistica. Per tale motivo ripetiamo che Reggina-Casertana non è solo una partita di pallone: c’è molto di più in ballo. Reggio Calabria, vinci e vinceremo!
Salvatore Condemi