Reggina, ora basta: è il momento di cambiare!!!
C’è evidentemente qualcosa che non va in questa Reggina. Un qualcosa di avatico, connaturato, profondo e radicato, un qualcosa che – insomma – viene da lontano ma non troppo lontano. Oggi la squadra amaranto è parsa a tratti imbarazzante, esanime, vaua, sgonfiata. Una compagine senza né capo né coda, senza uno schema tattico, senza un modulo, senza idee. Una banda di ragazzotti disposti in campo come in un torneo parrocchiale. Non bisogna andare troppo lontano – spiegavo – per ricercare le cause di questa e di altre insulse prestazioni perché, evidentemente, la causa è seduta comodamente sulla panchina amaranto. Oggi, per la prima volta dall’inizio del campionato, tutto il pubblico – e quindi non soltanto quello che ascolta ”certe radio” – ha sonoramente fischiato i giovanotti che hanno indossato la gloriosa casacca che fu degli Olivotto, D’Astoli, Pesce, Mupo, Bercarich, Jacoponi, Pirlo, Taibi, Cozza, Pralja, Ceravolo, Pianca, Scarrone e chi più ne ha più ne metta – vista la lista chilometrica in tantissimi lustri di storia – ma, più che loro, il Granillo ha chiesto formalmente la testa di Agenore Maurizi, allenatore pluri-esonerato e riciclato dopo tanti buchi nell’acqua anche nel futsal. A questo punto, è giunta l’ora che la società capitanata dalla famiglia Praticò prenda provvedimenti drastici in vista del rush finale dove il calcio reggino potrebbe rischiare seriamente il tracollo. Non ci voglio neppure pensare ma bisogna farlo per il bene della Reggina. Io non mi sento e non voglio passare per arruffapopolo ma l’evidenza dei fatti è sotto gli occhi di tutti. La squadra, diciamolo chiaramente, c’è e c’è sempre stata e, nell’ultima sessione invernale di calciomercato, Salvatore Basile è riuscito addirittura a centrare colpi importanti. Armeno, Giuffrida, Provenzano, Ferrani, Samb, Castiglia, La Camera sono giocatori di categoria e quindi di qualità. Ergo: se non c’è il manico…