REGGINA, OTTIMO PARI A COSENZA

 

di Salvatore Condemi

I padroni di casa per questo derby sentitissimo, si schierano con il più classico 3-5-2. In porta Saracco; Idda, Dermaku e Camigliano sulla linea difensiva; Corsi, Bruccini, Palmiero, Trovato e Ramos sulla mediana; Mungo e Perez in attacco. Mister Braglia ha portato in panchina Zommers, Pasqualoni, Okereke, Boniotti, Baclet, Calamia, Tutino, Pascali, D’Orazio, Braglia T.

Rispondono gli amaranto con un atteggiamento tattico abbastanza speculare. Mister Maurizi, infatti, schiera Cucchietti tra i pali; Laezza e Pasqualoni larghi sulla fasce e Ferrani centrale di difesa; Hadziosmanovic, Castiglia, Fortunato, Provenzano, Armeno a centrocampo; Tulissi trequartista e Bianchimano unica punta.  In panchina: Licastro, Turrin, Gatti, Auriletto, Marino, Giuffrida, Arras, Sparacello, Franchi, Condemi, Mezavilla, Samb. 

Al 9′ il Cosenza reclama un calcio di rigore per un ipotetico tocco con il braccio di Pasqualoni che le immagini televisive hanno assolutamente escluso. I silani partono fortissimo senza però mettere in difficoltà la retroguardia amaranto che controlla agevolmente le folate rossoblu. Al 16′ Cucchietti è chiamato agli straordinari su un tiro di Perez splendidamente lanciato a rete da Bruccini questa sera in grande spolvero. Nella ribattuta Trovato cerca di sorprendere il portiere tirando sul primo palo ma il portierone amaranto – stasera in completo verde – addomestica facilmente la sfera e l’azione sfuma. Alla mezzora il primo cartellino giallo è sventolato sotto il naso di Ferrani reo di aver colpito deliberatamente Camigliano con una gomitata.

Al 42′ viene concesso un penalty al Cosenza per atterramento in area di Mungo ad opera di Pasqualoni. Sul dischetto si presenta Mirko Bruccini che spiazza completamente il portiere avversario per l’uno a zero maturato alla fine di un primo tempo che ha visto il Cosenza spingere maggiormente sull’acceleratore.

La Reggina è troppo guardinga e timorosa. Ma non solo: timida, poco reattiva e incapace di imbastire un’azione di gioco degna di nota, vede un Bianchimano svogliato, Pasqualoni e Ferrani nervosissimi nonché Tulissi inconcludente. Se la squadra amaranto è brutta ma – tutto sommato – utilitaristica, il Cosenza non è certamente più bello a vedersi in quanto non sa fare di meglio che cozzare contro il muro issato da Maurizi. Il vantaggio rossoblu, quindi, si può considerare abbastanza estemporaneo e se vogliamo ingiusto.

Nel corso della ripresa fuori Camigliano, Ramos e Trovato per D’Orazio e Pascali e Calamai. Nella Reggina esce l’acciaccato Fortunato ed entra Marino il quale, appena messo piede in campo, serve Armeno che, saltato splendidamente un difensore in maglia rossoblu, innesca Hadziosmanovic. Il montenegrino – al volo e a mezza altezza – lascia partire un gran tiro a giro che batte imparabilmente Saracco per il più giusto uno pari quando le lancette segnano il 20′ della ripresa.

Nella Reggina al 28′ esce Tulissi ed entra sul terreno di gioco il giovane Samb. Cambia la disposizione tattica per gli amaranto che prevede adesso una sorta di 4-4-2 e con tanti centimetri e tanti muscoli in più. Marino, intanto, agisce da mezzala destra mentre Castiglia morde la fascia sinistra. E’ una Reggina più tonica e imprevedibile, mobile e pronta alle ripartenze nonché capace di mettere alle corde un Cosenza che, pur tuttavia, al 36′ coglie una clamorosa traversa col nuovo entrato D’Orazio su traversone di Baclet. Al 42′ espulso Pascali del Cosenza per un fallo da dietro ai danni di Marino. Al 43′ Gatti sostituisce Armeno nella Reggina in superiorità numerica che esce indenne da un campo molto ostico qual è il Marulla.

Il pareggio ottenuto contro un forte Cosenza non è certamente da buttare; anzi l’uno a uno finale è un risultato importante che fa morale per una Reggina che ha sbagliato l’approccio alla gara per poi trovare le giuste contromisure in un secondo tempo da incorniciare. A questa Reggina, però, si potrebbe chiedere un pizzico di coraggio in più ed una maggiore determinazione in attacco. Bianchimano bocciato, Tulissi da rivedere, Marino sugli scudi, Hadziosmanovic da santificare, Pasqualoni e Ferrani ritrovati, Fortunato eroico, Armeno sette polmoni, Castiglia di grande spessore, Laezza determinatissimo. Cucchietti senza voto perché non ha toccato una palla. Archiviato questo derby, ora il pensiero dev’essere rivolto al Trapani.

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