Una Reggina vergognosa soccombe anche con la Juve Stabia
Il Presidente deve correre ai ripari: servono sette-otto innesti che abbiano voglia di giocare e di fare sacrifici. E Maurizi…
Il primo tempo sta tutto nel gol di Fortunato che permette alla Reggina di essere in vantaggio abbastanza comodamente. La squadra amaranto, con una gara accorta e senza correre rischi, gode del momento fantastico e irripetibile di De Francesco, capitano della giovane banda di Maurizi e con Fortunato concretizza l’unica palla gol avuta tra i piedi. Era esattamente il 16’ quando Laezza porgeva a De Francesco il quale entrato come un treno nell’area avversaria invitava al tiro Fortunato che non ci pensava due volte trafiggendo senza remissioni di peccati il portierone avversario. Tre tocchi veloci e gol: manuale del calcio messo in pratica.
La Juve Stabia è Canotto e se il piccoletto di Rossano non è in giornata non fa paura a nessuno. Il numero 18 in chiusura di tempo ha avuto una grossa occasione non riuscendo ad essere però decisivo. E Paponi? Il numero 10 è patetico e demodé, l’ombra di ciò che può esser stato prima di arrivare a Latina. Ma è il 4-4-2 di Fabio Caserta a non incidere mentre il 4-3-1-2 inventato dal tecnico amaranto manda maggiormente in confusione il duo tecnico Caserta-Ferrara. La Reggina chiude egregiamente, raddoppia su Rossano, allunga su Viola e blocca Mastalli e per le vespe non c’è scampo. E peccato che Bianchimano abbia deciso di essere un ex giocatore amaranto già da tempo altrimenti questa sera i tifosi si sarebbero divertiti e noi cronisti avremmo riempito decine di taccuini rimasti vergini. Il ragazzo sembra non abbia voglia di correre e di lottare, sembra abbia dimenticato come si stoppi una palla, sembra che cammini con la testa per l’aria. Speriamo allora – per lui e per i tifosi – che a gennaio trovi una sistemazione più congeniale alla piccola vedetta lombarda evidentemente stanca di vivere nella città della Fata Morgana.
Ma al 62’ Luigi Viola, capace di mettere sotto l’incrocio dei pali, riporta in carreggiata le vespe. Succedeva questo: la difesa della Reggina non faceva null’altro di meglio che ribattere dritto per dritto un pallone proveniente dall’angolo e, guarda caso, sul piede caldo del numero 15 il quale, con una staffilata, batteva imparabilmente Cucchietti. E ci può stare. Quello che, invece, non si può accettare è l’erroraccio di Adrian Mezavilla reo di non essere stato capace di saltare in area per evitare il colpo di testa del terzino gialloblu Bachini che concretizza la remountada della Juve Stabia. Due a uno e tutto vanificato dopo un buon primo tempo.
Reggina vicinissima al pareggio con Marino che al 89’ tira addosso al portiere dopo un’azione ben condotta dagli avanti in maglia bianca. Questo sarà l’unico pericolo portato in area avversaria in 73 minuti dai ragazzotti della Reggina in un secondo tempo addirittura vergognoso. La società amaranto, adesso, deve correre ai ripari con una corposa campagna acquisti in una sessione invernale di calcio mercato corposa e mirata. Da ciò che tutta l’Italia ha potuto constatare la Reggina si è sciolta come neve al sole. Servono quindi volponi con carattere da vendere (non necessariamente come Mezavilla perché scarponi come lui se ne trovano a bizzeffe nella nostra serie D), ragazzi motivati e che amino la maglia (e non come Bianchimano che leva il piede), gente che corra e faccia gioco (e non come Di Livio che cerca lo specchio e la spocchia). E, soprattutto, una difesa da reinventare. E Mister Maurizi? Una volta ottenuto il prolungamento del contratto, l’uomo di Colleferro, deve farsi sentire (e vedere) con una lista della spesa corposa, interessante e importante.