Lega pro – Gravina: ” 5 squadre sono fuori…Reggina e Taranto devono aspettare il loro turno…”
Pochi giorni d’attesa e si conosceranno le partecipanti alla Lega Pro per la stagione 2016/17.
In questa lunga intervista che di seguito riportiamo, concessa in esclusiva a TuttoLegaPro.com, il presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina, con grande disponibilità, fa chiarezza su tutte le situazioni che stanno riguardando il prossimo campionato.
Iniziamo dalle iscrizioni e dai ricorsi: come procede?
“Delle 54 squadre aventi diritto, due non hanno presentato domanda d’iscrizione, ovvero Martina Franca e Sporting Bellinzago. Quest’ultima sarà sostituita, secondo le norme, con la Caronnese dalla LND. In più tre squadre, Pavia, Rimini e Lanciano non hanno presentato il ricorso e sono fuori. Visto che altri sei posti erano già da riempire dal momento che il format è a 60 squadre, i vuoti da colmare tramite ripescaggio, salvo ulteriori defaillance, sono dieci. A tal proposito vorrei chiarire un punto: sembra che il problema del format sia un vezzo del presidente della Lega Pro. In realtà il format a 60 squadre è un principio sancito all’interno delle NOIF e il mio compito è quello di farlo rispettare fino a quando interverrà una volontà diversa: su quest’ultimo punto apriremo a breve un’ampia riflessione per capire il futuro della Lega Pro”.
Tra le squadre citate vi è anche il Pavia che ha cambiato gestione da pochi giorni: la proprietà cinese, infatti, ha venduto al neo-presidente Nuccilli il club. Ma come è possibile che una società fortemente indebitata per milioni di euro, a un passo dal fallimento, possa cambiar mano così facilmente?
“Le norme del codice civile purtroppo permettono questi passaggi. Finché la legge non lo impedirà dovremo assistere a scene di questo tipo. Sotto un profilo etico e morale, naturalmente, tutta la situazione mi sembra assolutamente da censurare”.
Al momento una decina di società hanno presentato ricorso per delle fidejussioni assicurative ritenute dalla Covisoc non regolari. C’è da preoccuparsi?
“Quello fidejussorio è un argomento delicato che richiede una rivisitazione. Non è più ipotizzabile ricorrere a garanzie di questo tipo: il sistema di garanzia deve nascere ed essere coltivato all’interno della stessa Lega. In ogni caso su 48 fidejussioni depositate, una trentina sono di tipo bancario mentre altre 5-6 sono assicurative ma rilasciate da società italiane di primaria importanza. Questo significa che 37 società hanno presentato una garanzia che certifica condizioni economiche della nostra Lega molto positive.
Le altre, legittimamente, hanno fatto ricorso: secondo me è nato un equivoco su alcune procedure, già affrontato e risolto. Tali squadre verranno penalizzate? Sarebbe un atto ingiusto nei loro confronti e, nel caso vengano sanzionate, mi batterò a loro favore.
Di questa esperienza prendo comunque la parte positiva: c’è un indice di certificazione molto forte da parte del mondo economico verso le società di Lega Pro. Su questo bisognerà lavorare per capire quale sarà il format futuro. Vi è un altro messaggio chiaro: il sistema fidejussorio deve essere rivisitato”.
A proposito di controlli: dal momento che i criteri di controllo saranno molto più stringenti, non ha paura che questo possa diventare il campionato record per numero di penalizzazioni?
“Si, il rischio c’è. Ma sarebbe l’ultimo. Il controllo sul pagamento mensile degli emolumenti è un vantaggio per le società: non è una norma che prevede una forma di penalizzazione, compito quest’ultimo che spetta alla Covisoc. Noi abbiamo pensato all’istituzione di un fondo di solidarietà per supportare e informare le società affinché non incorrrano in sanzioni. Il nostro sarà un sistema di controllo e selezione: non possiamo più ipotizzare situazioni debitorie che vengono sempre procrastinate finendo per recare danno all’intero sistema”.
Passiamo ai ripescaggi. In questi giorni in tanti hanno scritto di tutto, favorite dal fatto che grandi piazze come Reggio Calabria e Taranto ci stiano pensando. Come stanno veramente le cose?
“E’ stato pubblicato dalla Federazione un comunicato ufficiale e ne abbiamo pubblicato uno il 15 luglio. Lì ci sono sia le condizioni da rispettare per partecipare sia il doppio elenco, uno di società di Lega Pro e uno di società di Serie D, che hanno diritto al ripescaggio. Le società che non fanno parte dell’elenco, come Reggina e Taranto, dovranno aspettare che tutte le aventi diritto dicano la loro. Dopodiché si andrà ad oltranza. Al momento non conosco quante società faranno domanda: se dovessi valutare la manifestazione d’interesse che stanno rivelando un po’ di società mi sembra che si arriverà a 60 squadre e qualcuna rimarrà anche fuori”.
Visto l’alto numero di richieste e di posti liberi, non c’è il rischio di inserire società in Lega Pro in extremis anche quest’anno?
“Per nulla: entro le ore 19 del 26 luglio tutte le società interessate, sia quelle aventi diritto sia quelle che devono aspettare lo scorrimento, dovranno presentare domanda di ripescaggio. Dopo non sarà più possibile per nessuno. Il termine perentorio, quindi, è quello del 26 luglio: chi non presenterà domanda entro quel giorno farà sicuramente un altro campionato. Il 27 luglio ci sarà un Consiglio di Lega: verrà esaminata la documentazione pervenuta che verrà girata alla Covisoc per tutti i controlli. Il 4 agosto, di mattina, si terrà il Consiglio Federale che deciderà sui ripescaggi. Lo stesso giorno, di pomeriggio, indirò un consiglio di Lega per la composizione dei gironi. E l’8 agosto spero di poter presentare il calendario della stagione 2016/17. In ogni caso non ci saranno X o Y nei calendari perché non ci sarà nessuna riapertura per i ripescaggi. Il 4 agosto, quindi, sapremo chi sarà in Lega Pro: la norma è chiara e non lascia spazio a fraintendimenti. A tal proposito vorrei ricordare che le norme relative alle infrastrutture sono inderogabili per le società che presentano domanda di ripescaggio. Discorso diverso, invece, per i club che hanno conquistato sul campo il diritto a partecipare alla prossima Lega Pro”.
Spazio ai gironi: si parla tanto di divisione est/ovest al nord Italia. Cosa c’è di vero?
“Al momento parlare di composizione dei gironi è un semplice esercizio teorico. Finché non sapremo quali squadre verranno ripescate non potremo decidere nulla. Come detto, il 4 agosto, di pomeriggio, il Consiglio di Lega si riunirà e deciderà il da farsi. Parma e Venezia? Da nessuna parte è scritto che debbano essere separate. Sono due società importanti per il calcio italiano ma con gli stessi diritti di tutte le altre. Se riterremo che, ad esempio, l’Emilia-Romagna dovrà stare in un girone a parte rispetto al Veneto, allora le due compagini non si incontreranno. Ma la possibilità che si possano ritrovare insieme c’è. Tutto, ripeto, dipende dalla geografia dei club ripescati”.
In queste settimane un gruppo di direttori sportivi ha fondato una nuova associazione e protesta per l’abusivismo nella loro professione. Che idea si è fatto della vicenda?
“Non me ne sono occupato perché al momento, come è ben possibile vedere, le priorità sono altre. Ma all’interno di alcune analisi e verifiche che avremo a breve, rientra anche questa. E non riguarderà solo i direttori sportivi ma anche altre figure professionali. Ci sono anomalie, ad esempio, nel sistema legate all’utilizzo dei giovani: mi riferisco a situazioni in cui è alto il rischio che genitori molto emotivi sono disposti a fare anche sacrifici pur di vedere i propri figli militare in qualche squadra. Bisogna capire il limite della liceità di questi comportamenti e porre un freno a eventuali storture del sistema”.
La nuova Lega Pro tornerà a chiamarsi Serie C?
“Non quest’anno: la stagione 2016/17 sarà ancora denominata Lega Pro. Poi faremo un sondaggio generale che si aprirà con l’inaugurazione del nostro nuovo sito: apriremo una serie di confronti su questo tema. Ove dovesse emergere la volontà generale, che rafforzerebbe la mia scelta politica, allora ci chiameremo Serie C”.
Chiusura su un altro tema che ha generato un po’ di confusione. Quali squadre dovranno avere i nomi dei giocatori sulle maglie?
“Semplicemente tutte. Ogni club di Lega Pro, dal più grande al più piccolo, giocherà con i nomi dei giocatori sul retro delle divise da gioco. E’ una norma che dovrà essere rispettata, come già detto, da ogni partecipante alla prossima stagione di Lega Pro”.
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